A far data dal 1° settembre 2024 entra in funzione il codice CIN (Codice Identificativo Nazionale), introdotto dall’art. 13-ter del DL n. 145 del 18/10/2023, obbligatorio per tutte le unità immobiliari ad uso abitativo destinate a contratti di locazione brevi (massimo 30 giorni) o per finalità turistiche, oltre che per le strutture turistico-ricettive alberghiere ed extralberghiere. Le norme in tema di CIN diventeranno efficaci a partire dal 01/01/2025, così come deciso in via amministrativa e confermato in data 22/10/2024 da una nota del ministero del Turismo.
Questo codice sarà rilasciato dal Ministero del Turismo a seguito di richiesta con istanza telematica presentata da parte del locatore o del soggetto titolare della struttura turistico-ricettiva sul sito https://bdsr.ministeroturismo.gov.it/. Andranno indicati i dati catastali dell’unità immobiliare o della struttura e nel caso di locazioni svolte in forma d’impresa anche l’attestazione dei requisiti di sicurezza degli impianti.
Se l’attività di locazione breve è svolta in forma d’impresa occorre la comunicazione presso il comune di svolgimento dell’attività. Anche l’eventuale locazione turistica è tenuta a questo adempimento.
Il n. CIN è da indicarsi obbligatoriamente negli annunci, ovunque essi siano pubblicati e comunque pubblicizzati, oltre ad essere esposto all’esterno dello stabile in cui trovasi l’appartamento o la struttura, assicurando il rispetto di eventuali vincoli urbanistici e paesaggistici.
Sanzioni, variabili in base alle dimensioni della struttura o dell’immobile:
- mancata richiesta: da 800 a 8.000 €
- mancata esposizione: da 500 a 5.000 €
- mancanza dei requisiti di sicurezza per l’attività in forma d’impresa: da 600 a 6.000 €
- mancata comunicazione al comune per l’attività svolta in forma d’impresa: da 2.000 a 10.000 €
Ora come ora resta da chiarire l’iter, con modalità e caratteristiche, per l’affissione del codice CIN sullo stabile.
Attenzione: necessario, per poter procedere con la richiesta del codice CIN, ottenere prima il codice regionale, il quale andrà inserito sul portale ministeriale che, a tal punto, assegnerà il CIN. Si è davanti, dunque, a un sistema di “interoperabilità” tra la banca dati delle strutture ricettive (BDSR) e le banche dati regionali.